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Una raccolta di saggi ricca di prospettive interpretative inedite e un originale testo scenico dedicati a Pier Paolo Pasolini, uno in assoluto dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento. Denominatore comune delle molte incarnazioni letterarie e artistiche che Pasolini ha offerto di sé nel corso di una vita, e quindi motivo conduttore di questo libro, la poesia: dall'epoca degli studi universitari bolognesi ai paralleli, dialettali e fecondi, anni friulani della sua giovinezza; dal drammatico abbandono di quei mitici luoghi in cui natura e cultura sembravano potersi armoniosamente saldare all'impatto decisivo con Roma, con le sue traumatiche ed esaltanti borgate pullulanti di vita e violenza in cui la storia celebra definitivamente per l'autore - siamo ormai negli anni Cinquanta - le sue richieste partecipative e i suoi interrogativi. Da questo incontro deriva per Pasolini una presto matura e insieme instabile risposta artistica: una risposta dinamica, vasta e cangiante, continuamente desiderosa di nuovi spazi e nuove prove, non riluttante a contraddizioni e abiure, pronta a specificarsi, oltre che nella scrittura di versi, in racconti e in romanzi, in saggistica militante e in cinema. Una chiamata originaria, quella della poesia, sempre aggiornata e a ben vedere mai dimessa: da inorganico intellettuale del dissenso in cerca soltanto di verità e più ancora di realtà.